Un amico

Che piova o splenda il sole
Cada la Neve o accechi la nebbia
Quasi ogni mattina
Lungo il cavalcavia
all’incrocio di una deserta via
In salita o in discesa
Io in macchina lui a piedi
Con accanto il suo cane
Capelli lunghi barba incolta
Passi ripetuti a memoria come quando
Impari una poesia
Ogni giorno ripassare sulle proprie
Orme per non incontrare le tenebre
Diretto non so per quale luogo
In un posto di lavoro
O dritto verso casa

Quasi ogni mattina intorno alle otto,
lui con il suo cane io nella mia auto.
Rallento quanto basta per non infastidire
Chi da dietro è impaziente di volare chissà dove
Quanto basta per frugare nella sua espressione
Parei di dolore
Forse di sopportazione
Una specie di lucida rassegnazione
Pensiero.
Riflessione.
Tragica illusione.

Cosa ti passa per la testa?
Come ti senti in questo spicchio
Di mondo?
Come fai?
Come fai tutte le mattine
Ad alzarti
Vestirti
Incamminarti?
Come cazzo fai ad occuparti
A curarti
A imbrogliarti
A deprimerti e rinsavirti
A viverti
Come fai?
Non hai paura?
Non senti sul tuo petto la pressione?
Non credi che a dispetto della tua
Situazione ti sia dovuta una dignitosa
Ricompensa?
Per quanto ancora camminerai?
Quanto resisterai a tutto questo?
Continua pure
Amico sconosciuto
Continua pure la tua marcia
Di passione
Un giorno mi fermerò
E tu mi racconterai
Ma prima d’allora non fermarti.
Mai.

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